venerdì 24 marzo 2017

IL GIRO DEL SORASASS - SOPRASASSO


IL SOPRASSASSO O SORASASS
è sicuramente una delle passeggiate più belle che si possano fare in ogni stagione nei dintorni di Trento.

Punto di partenza è la zona sportiva di Cadine (parcheggio Fer de Caval).


L'escursione dura circa tre orette, incluse le soste.

Un giro ad anello di circa 7 chilometri con 300 metri di dislivello che porta ad uno dei balconi più belli sulla nostra magnifica città, percorrendo una vecchia strada militare austriaca.




Dal parcheggio noi abbiamo preso l'inizio del sentiero a destra, ma partire da una parte o dall'altra è indifferente.

Una passeggiata adatta ai bambini se abituati a camminare, e non percorribile con passeggini.

Per i piccolini meglio utilizzare lo zainetto.


Un percorso molto interessante sia dal punto di vista naturalistico e paesaggistico che storico.

Il Soprassasso è stato infatti ampiamente fortificato durante la prima guerra mondiale, a difesa della città.


Sulla cima moltissimi sono i resti di quest'epoca passata, come le numerose trincee, postazioni, fuciliere e i famosi"stoi": caverne scavate nella roccia che servivano per conservare il materiale bellico e fungevano da riparo per i soldati.


Moltissime sono le possibilità di ammirare da qui il panorama sulla città e gli scorci sulla Valle dell'Adige.

Per fare questo famoso è il  "pontesel": un terrazzino panoramico raggiungibile in pochissimi minuti dalla zona fortificata, con un piccolo passaggio attrezzato a sbalzo sulla città.

Se ci sono bambini è bene fare attenzione ai tratti più esposti, dove il sentiero si fa più stretto.





Oggi noi abbiamo trovato un pò di foschia, ma nonostante questo il panorama era davvero notevole!



Con il risveglio della natura questa passeggiata assume un carattere davvero fantastico.

Erica, primule e violette cominciano a colorare il bosco, facendoci presagire l'imminente arrivo della primavera!





Chi volesse fare una deviazione può visitare anche la fuciliera. 
Noi ce la siamo persa, ma dalle foto sembra davvero bellissima ed interssante!
Indicazioni lungo il percorso.

Chi volesse invece fare una bellissima sosta può fermarsi alla "Poza della Casara", un magnifico prato circondato dal bosco dove sorge un'attrezzatissima area pic-nic con barbeque e panchine.


DUE PICCOLE ATTENZIONI...

L'area del Soprassasso è un'area di presenza dell'orso.

Noi non lo abbiamo incontrato... ma è bene seguire alcune regole, come ci ricordano i cartelli che troviamo all'inzio del percorso.


Altra attenzione, data la presenza di molti pini, è possibile imbattersi nella PROCESSIONARIA, molto fastidiosa per l'uomo e letale per i cani.

E' bene quindi seguire alcune accortezze... 

come ad esempio NON TOCCARLA ed evitare di passare sotto i nidi.

Anche per quanto riguarda la processionaria troverete delle indicazioni di comportamento all'inizio e lungo il percorso.



APPUNTI DI VIAGGIO

Partenza: Cadine, area sportiva, parcheggio Fer de Caval.
Arrivati a Cadine, davanti al ristorante "Stube del Galletto" prendere la prima a destra e continuare fino in fondo. Girare poi sulla sinistra e seguire le indicazioni per il parcheggio. La strada è un pò stretta ma fattibilissima in macchina

Durata del percorso: circa due ore e mezza, soste escluse

Dislivello: 300 metri

Adatto a passeggini: Forse da trekking, ma meglio optare per lo zainetto

Adatto a bambini: si se abituati a camminare.

Interesse: naturalistico, paesaggistico e storico

Punti di ristoro: nessuno, portare acqua perchè non ci sono fontanelle

Possibili integrazioni: visita alla fuciliera lungo il percorso, visita al Forte di Cadine

Per gli amici camperisti: Cadine si trova a circa 10 minuti di strada dal parcheggio Ex Zuffo, in direzione Riva del Garda, uscita Cadine.
E' consigliabile parcheggiare il camper nel grande parcheggio davanti al ristorante "La stube del galletto" e proseguire da li a piedi fino al parcheggio Fer de Caval.





CONSIGLI DI VIAGGIO 

PER VISITARE LA NOSTRA BELLISSIMA TRENTO

 

Vorresti visitare la nostra bellissima città ed hai bisogno di un consiglio su dove alloggiare?
Forse ti possiamo aiutare!!

Il B&B "Alla Val" sarà felicissimo di accoglierti!

E' situato a Povo, sulla collina est di Trento, a dieci minuti di autobus dal centro.
(Fermata dell'autobus nelle immediate vicinanze)

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Per maggiori info potete vistare il sito Internet:
https://sites.google.com/site/bballavalpovo/info-e-caratteristiche



A presto da ViV


domenica 19 marzo 2017

PRIMO SOLE A CASTEL FELDER - CASTEL VETERE

Voglia di sole e relax? 

Una breve passeggiata e un bellissimo prato dove giocare e prendere il sole?


Abbiamo quello che fa per voi! 

La collina di Castel Felder, o Castel Vetere.


Il punto di partenza per questa breve ma bellissima escursione lo si trova facilmente percorrendo la strada che da Ora sale verso Cavalese. 

Pochi tornanti e sulla sinistra troviamo il parcheggio con di fronte l'ingresso alla collina.

Il piacevole sentiero è brevissimo, circa una ventina di minuti, e non è non adatto a passeggini.
Se si hanno con se bimbi piccoli meglio optare per lo zainetto.

La collinetta offre un ambiente molto vario: alberi e cespugli, sassi, rocce, paludi e laghetti.




Sulla sommità i resti di un'antica rocca e le mura di cinta rendono questo luogo unico e magico.

In estate è possibile passeggiare insieme a cavalli al pascolo e caprette. 
Noi oggi non li abbiamo visti, ma forse è ancora troppo presto.



E' soprattutto il panorama sulla Valle dell'Adige che si gode dalla cima ad avere un posto di rilievo in questo incantevole posto.



Un grande prato ci da la possibilità di fermarci a prendere il sole, rilassarci e far giocare i bambini che si sono divertiti davvero tantissimo!





Una bellissima domenica di relax in ottima compagnia!

APPUNTI DI VIAGGIO:

Partenza: parcheggio poco dopo Ora, salendo verso Cavalese.
Ingresso alla collina proprio di fronte al parcheggio
(aprire il cancelletto di legno)

Lunghezza del percorso: circa 20 minuti

Adatta a passeggini: NO






domenica 5 marzo 2017

IL SANTUARIO DI SAN ROMEDIO

Oggi la nostra passeggiata ha come meta uno degli eremi più suggestivi di tutta Europa: il Santuario di San Romedio, in Val di Non.

Solenne e misterioso sorge selvaggio in mezzo alla natura, al centro di una profonda forra e su uno sperone di roccia alto 70 metri.
E' formato da cinque chiesette sovrapposte, collegate da una lunga scalinata.





E' un luogo molto suggestivo e mistico, visitato ogni anno da più di 200 mila pellegrini che qui vengono per pregare, per fare dei voti o semplicemente per trovare un pò di pace e serenità.

Imperdibile l'interno, di grande valore architettonico ma soprattutto di grande impatto emotivo. 
Arrivate fino sulla cima dove vi aspetta un magnifico terrazzino con effetto panoramico assicurato!

Il modo migliore per raggiungere il Santuario è sicuramente la suggestiva passeggiata che parte dal paese di Sanzeno e che attraverso un  itinerario scavato nella roccia e ricavato da un antico canale irriguo porta in meno di un'ora al bellissimo eremo.



Il percorso sospeso a strapiombo sul canyon, sconsigliato a chi soffre di vertigini, è pianeggiante, adatto a tutti e percorribile tutto l'anno.

San Romedio è un luogo magico, amato anche dai bambini soprattutto per la presenza di una piccola area faunistica che ospita da moltissimi anni in semilibertà un esemplare di orso.

La figura dell'orso è legata alla leggenda di San Romedio che lo narra in viaggio verso Trento per incontrare il Vescovo, quando il suo cavallo viene sbranato da un orso. 
Romedio non si scompone, si avvicina alla bestia, la addomestica e riesce a cavalcarla fino a Trento.
Al suo ritorno il giovane Romedio decide di abbandonare le sue ricchezze e di dedicare la sua vita all'eremitaggio. 
Si stabilisce in una grotta proprio sullo sperone dove oggi sorge il santuario e proprio l'orso diventa il suo unico compagno fino al giorno della sua morte.

Dal 1958, quando al santuario viene regalato un orso destinato a morte certa per venderne la pelle, qui viene ospitato un esemplare di orso destinato ad una triste sorte.

In questo momento è ospitato Bruno, un bellissimo orso proveniente dai Carpazi e sequestrato ad un uomo che lo teneva rinchiuso in una gabbia dopo averlo acquistato illegalmente, insieme ad altri animali. Affidato in principio al Parco Nazionale d'Abruzzo è finito a San Romedio, dove può vivere in uno spazio un pò più grande di quello che aveva in precedenza.

Noi oggi siamo stati fortunati e per qualche minuto lo abbiamo visto, appena risvegliato dal lungo letargo invernale.

Ma diciamo anche che, a dire la verità, a noi piacerebbe di più che gli orsi fossero liberi di correre nei boschi e non rinchiusi dentro un recinto.

E se proprio proprio abbiamo la necessità di rinchiuderne uno, ci piacerebbe che avesse un luogo un pò più adatto a lui dove trascorrere le sue giornate.




Detto questo....

Chi avesse voglia di camminare ancora per un pò e proseguire oltre il Santuario, in un'ora circa si possono raggiungere i laghetti di Coredo e Tavon.

Se invece decidete di tornare indietro e vi avanza un pò di tempo è assolutamente consigliata la visita al Museo Retico, che contiene i più importanti reperti archeologici ritrovati sul territorio.

San Romedio è una tappa obbligata per chi visita il Trentino e la Val di Non o per chi vuole trascorrere un pomeriggio ritrovando un pò di serenità.

Con l'auspicio che la tranquillità che troverete in questo incantato luogo di pace possa rimanere nel vostro cuore a lungo.




APPUNTI DI VIAGGIO....


PUNTO DI PARTENZA: Sanzeno. (Strada statale in direzione Cles, al bivio per Dermulo girare a destra in direzione Mendola. Da Trento circa 45 minuti)

Proprio di fronte al Museo Retico una passerella di legno conduce inizialmente nella campagna per poi addentrarsi nel bosco.
Possibilità di parcheggio nel piazzale poco prima del museo Retico. 

PERCORSO: pianeggiante, adatto anche a passeggini da trekking.
Quasi interamente ombreggiato, meglio evitare i periodi troppo freddi.

DURATA DEL PERCORSO: un'oretta sola andata, altrettanto per il ritorno

PUNTO DI RISTORO: bar e shop all'interno del Santuario

ARRIVARE AL SANTUARIO IN MACCHINA. Chi non ha voglia di camminare può ovviamente raggiungere il Santuario anche in macchina, basta seguire le indicazioni.
Nel periodo estivo la strada non è percorribile in automobile fino al parcheggio, ma è attivo un bus navetta.




sabato 4 marzo 2017

OLIVER E FIDEL A SPASSO SUL CHEGUL

Chegul era un nome che da bambina mi faceva un sacco ridere... e adesso ogni volta che lo sentono fa ridere anche i miei bambini.

Ma cos'è che ha questo strano nome?

Il Chegul è una delle cime della Marzola, la montagna che separa la Valle dell'Adige dalla Valsugana e si trova a 1300 metri, proprio sopra l'abitato di Povo.



E' una delle bellissime passeggiate sui monti intorno a Trento che si possono fare in tutte le stagioni e che in inverno è perfetta perchè assicura una buona esposizione al sole.

Abbiamo raggiunto la cima qualche giorno fa insieme ad Oliver, alla mia amica e compagna di camminate MariaTeresa e al suo compagno a 4 zampe Fidel.


Essendo accompagnate dai quadrupedi la scelta della strada per salire è stata quasi obbligata.

Abbiamo per forza di cose tralasciato l'idea di salire dal famoso e suggestivo sentiero attrezzato Bertotti (una semplice ferrata adatta a tutti ma impossibile da fare con i cani) ed abbiamo fatto il giro "da dietro" passando per Fontana dei Gai e Stoi.

Il nostro punto di partenza è stato il parcheggio al "Castelet", sulla strada tra il passo Cimirlo e il Rifugio Maranza, riconoscibile dalla presenza di un capitello in pietra.

Da li con una semplice strada forestale in una quarantina di minuti si raggiunge il Rifugio Fontana dei Gai, chiuso ed aperto solo su prenotazione.


Ci siamo riposate su una panchina, osservando i giochi di Oliver e Fidel sulla neve e ci siamo ricaricate per raggiungere la nostra meta.

Abbiamo proseguito sulla stessa strada che si apre nel bosco e diventa molto panoramica, fino a raggiungere dopo una mezz'ora circa gli Stoi.



Gli Stoi, oggi usate come baite, sono galleria scavate nella roccia che ospitavano magazzini e depositi per le truppe a difesa di Trento.
Alla Marzola spettava infatti il compito di proteggere la città da eventuali avanzate provenienti dalla Valsugana.

Questa montagna non venne in realtà mai attaccata ma venne profondamente fortificata soprattutto tra il 1914 e il 1915 attraverso la creazione dell'ampia linea di difesa Chegul-Marzola-Maranza, con 19 chilometri di trincee, 300 gallerie e innumerevoli postazioni di artiglieria.

Nonostante l'incessante lavoro della natura rimangono ancora evidenti qui i segni del passato.

Dagli Stoi in pochissimi passi si raggiunge la cima del Chegul, con un bellissimo punto panoramico sulla Valsugana e il lago di Caldonazzo


Purtroppo il tempo nostro tempo a disposizione è terminato e non siamo riuscite a fare la digressione alla croce del Chegul, assolutamente consigliata a chi ha voglia di camminare ancora per un pò.

Per raggiungere la croce si deve seguire il sentiero 418, scendere un  pò per poi risalire e trovarsi su un bellissimo terrazzo panoramico che domina tutta la Valle dell'Adige.

Noi siamo tornate indietro per la stessa strada e ci siamo portate a casa un pò di sole e di serenità, quella che solo la montagna è capace di regalare!


Grazie a MariaTeresa e a Fidel per la compagnia e per la bellissima giornata!


APPUNTI DI VIAGGIO....

PUNTO DI PARTENZA Parcheggio Castelet, tra Passo Cimirlo e Rifugio Maranza, sulla strada.
Il parcheggio è riconoscibile per la presenza di un capitello in pietra.

DISLIVELLO circa 500 metri

DURATA DEL PERCORSO circa un'ora andata, altrettanto per il ritorno

ASSENZA DI PUNTI DI RISTORO

CONSIGLI PER EFFETTUARE L'ESCURSIONE IN INVERNO:
Noi non abbiamo trovato molta neve e sul sentiero era comunque battuta, quindi il tragitto è percorribile con scarponi. 
Attenzione però alla frequente presenza di ghiaccio sul sentiero, consigliati i bastoncini da trekking.




SE PUO' INTERESSARTI ANCHE LA NOSTRA ESCURSIONE SUL MONTE CELVA.... PUOI LEGGERLA QUI!